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Original Article in Italian

Di Ferrante ce n'è due

Angiola Codacci-Pisanelli, araBlog, l’Espresso, 12.10.2016

Leggo sul "Corriere" un articolo di Alessia Rastelli che racconta di una nuova ricerca statistica che conferma il segreto di Pulcinella. Titolo: "Elena Ferrante, lo studio statistico richiama in causa Starnone". Ad analizzare con criteri matematici il linguaggio dei romanzi della "misteriosa scrittrice italiana" che ha conquistato il mondo, dopo lo studio di Vittorio Loreto nel 2006 e quello di pochi mesi fa dell'università di Padova, è la startup svizzera OrphAnalytics.

Ho cercato altri articoli sul web e ne ho trovato uno del quotidiano svizzero Le Temps che mostra un grafico che mi ha colpito. Mi ha colpito perché il mio interesse per l'identità di Elena Ferrante non è nato quando ho letto "L'amore molesto", ma quando ho preso in mano "L'amica geniale" e, insieme alla mia collega Maria Simonetti, mi sono detta: «Ma che è successo? Ma questo non è stato scritto dalla stessa persona!».

La ricerca svizzera dice proprio questo. I primi romanzi di Elena Ferrante sono molto diversi da quelli della fortunatissima quadrilogia. Che sono molto più simili allo stile di Starnone rispetto ai precedenti. Guardate qui: in rosso i dati sui primi romanzi, in blu la quadrilogia. Due mondi separati.

Insomma, mentre il mondo piange la povera scrittrice timida che chiedeva solo privacy ed è stata smascherata ingiustamente, a me continua a tornare in mente la scena iniziale del "Cavaliere inesistente" di Italo Calvino: «Dico a voi, ehi, paladino!» insisté Carlomagno. «Com'è che non mostrate la faccia al vostro re?». La voce uscì netta dal barbazzale: «Perché io non esisto, sire».

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